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*Ishtar*
view post Posted on 27/7/2007, 14:06 by: *Ishtar*




Alessio Boni: "Vi racconto il mio Guerra e pace"

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Alessio Boni è stato uno dei protagonisti della prima edizione del RomaFictionFest. Era presente con due prodotti di livello internazionale. Caravaggio, acquistato dalla Fox verrà distribuito in America in formato theatrical. Guerra e Pace, mega produzione europea ripropone il classico di Lev Tolstoj a cinquant'anni dal film di Cukor. Quasi sette ore di proiezione. Boni presta voce e corpo a Caravaggio e al Principe Andrei Bolkonsky. Entrambe le fiction le vedremo in autunno su Raiuno. Un attore lanciato dalla televisione (Incantesimo, La meglio gioventù) con qualche insediamente al cinema (Arrivederci amore ciao, La bestia nel cuore) che però non dimentica mai la sua scuola di formazione, il teatro e la radio.
Come le è stata proposta la parte in Guerra e pace?
"Mi ha chiamato Ettore Bernabei, l'idea di portare in scena un personaggio così celebre mi faceva tremare i polsi. Ho impiegato qualche mese per dare la risposta. Poi ho incontrato il regista Robert Dornhelm, una persona speciale che ama la letteratura russa come me. Mi ha colpito il suo spirito, la sua formazione, l'essere rumeno, avere una visione europea e nello stesso tempo americana. Vive infatti da 25 anni a Los Angeles. Mi incuriosiva il suo tecnicismo. In un film di battaglia era fondamentale. E' un regista fuori dal comune che sul set punta alla convivenza tra anime diverse, per poi catturare il meglio nella messa in scena. Questi elementi mi hanno convinto ad accettare".
Una storia universale. Che cosa le ha lasciato?
"Abbiamo girato cinque mesi tra Lituania e San Pietroburgo, un periodo lunghissimo per una produzione televisiva. Il romanzo era entrato nelle viscere di tutti, ne parlavamo continuamente. Facevamo anche fatica a staccarci dai personaggi. Mi è capitato di non trovarmi a mio agio indossando jeans e maglietta. Impiegavo due o tre ore per tornare Alessio Boni. Camminavo tutto impettito e ingessato. E' stata una delle esperienze più forti che abbia mai provato".
Come si è preparato?
"Ho visto dei dipinti all'Hermitage e in altri musei per studiare la postura del Principe Andrei e il suo sguardo. Ovviamente ho riletto Guerra e pace più attentamente sottolineando i passaggi più importanti. Poi l'opera dei costumisti e degli scenografi mi hanno aiutato a calarmi in un altro mondo".
Ha spesso interpretato ruoli complessi, solcati da luci e molte ombre. Il Caravaggio è un altro di questi.
"Mi sono sempre piaciute le sfide, sono così di carattere. Michelangelo Merisi è un personaggio difficile ma bellissimo. Era scritto nel destino che un giorno l'avrei incontrato da vicino. Lui è nato a Caravaggio in provincia di Bergamo, io a Sarnico in provincia di Bergamo. A 21 anni si trasferisce a Roma ed io pure. A 39 anni muore ed io alla stessa età interpreto la sua morte. Mio fratello è sacerdote e anche lui aveva un fratello sacerdote. Adoro i carciofi e altrettanto lui. Insomma tante coincidenze che me lo hanno fatto sentire non così lontano. Per me quattrocento anni sono diventati pochi".
Vorrebbe cambiare registro, magari lavorare in una commedia?
Certo. La stiamo preparando. Finora mi avevano proposto solo ruoli di un certo tipo, di spessore e con forti contrasti interiori. Personaggi che ti rimangono dentro, ti danno tantissimo, anche se scandagliarli è di una difficoltà spaventosa, bisogna lavorarci molto, però quando riesci a leggerli ti arricchiscono umanamente".
Di cosa parla la commedia?
"Di corna, come già raccontava Moliere, uno dei più importanti drammaturghi al mondo. Si intitola "Amore cieco" è scritta da Angelo Longoni (regista di Caravaggio ndr) e uscirà al cinema. Intanto sono sul set di Sangue Pazzo di Marco Tullio Giordana insieme a Luca Zingaretti e Monica Bellucci".
E poi?
"A breve dovrò partire per Trieste, mi sta aspettando il remake di "Rebecca - La prima moglie" di Alfred Hitchcock con la regia di Riccardo Milani. Tra gli interpreti: Mariangela Melato e Cristina Capotondi. Questo invece sarà un prodotto per la tv".
Alla televisione deve molto della sua carriera.
"Sì, ma non solo a lei. Mi ha dato moltissimo il teatro, la radio, il cinema, non riesco a prescindere da questo. Anche la letteratura. Molte cose mi hanno arricchito. Non voglio ghettizzare la tv, la guardo, ha grande potere, ma non posso dimentarmi Strehler, Ronconi o Peter Stain, io vengo da lì. Mi hanno dato tutto loro. Poi è arrivato quel che è arrivato. La piramide inizia da lì".

Emanuele Bigi per spettacoli.tiscali.it
 
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